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Campanile Duomo Amlfi
Facciata Duomo Amalfi
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AMALFI E ATRANI

cenni storici

AMALFI

La suggestiva e caratteristica cittadina, famosa località turistica della Costiera a cui da il nome, è conosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze paesaggistiche, architettoniche e per la mitezza del clima.

La “costa delle Sirene” costituisce il versante meridionale della Penisola sorrentina che chiude a nord il Golfo di Salerno.

Un paesaggio caratterizzato da scogliere, piccole baie e splendide insenature come la Grotta dello Smeraldo, Conca dei Marini e il Fiordo di Furore.

La costiera è costellata di paesini con meravigliosi panorami e una vivace vita mondana, tra cui Amalfi che è il centro principale della Costiera.

 

Secondo la leggenda Amalfi sarebbe stata fondata nel IV secolo da Romani in viaggio per Costantinopoli e i diversi rinvenimenti romani nei dintorni lasciano supporre che la zona fosse abitata sin dai tempi imperiali.

In seguito alla vittoria di Narsete sui Goti, Amalfi entrò a far parte del ducato bizantino e fu, invano, assediata dai Longobardi di Arechi II.

Nell’812 riuscì ad allontanare i Saraceni, ma fu in seguito saccheggiata da Sicardo, duca di Benevento, al fine di sfruttarne la rete commerciale. Alla morte di Sicardo però gli abitanti riuscirono a ribellarsi e a riprendere possesso del territorio. Col passare del tempo la potenza marinara di Amalfi crebbe fino a  renderla la prima Repubblica Marinara d’Italia, che raggiunse il suo apice nel XI secolo. Era una cittadina molto ricca, con notevoli scambi commerciali con l’Oriente da dove importava profumi, stoffe e spezie. Il periodo di decadenza fu causato da lotte interne di cui approfittarono i Normanni che se ne impadronirono nel 1039. Tra assedi, ribellioni e saccheggi, divenne nel 1398 un feudo di Venceslao Severino per passare poi a Giodano Colonna nel 1405 e alla famiglia Orsini nel 1438. Con gli Aragonesi, a metà del XV secolo, passò nelle mani della famiglia Piccolomini, imparentata con Ferdinando I, fino a giungere ai giorni nostri senza particolari eventi storici che la caratterizzassero.

 

L’abitato di Amalfi è caratterizzato dal celebre Duomo situato nel centro della cittadina, risalente al IX secolo e dedicato a S. Andrea. La facciata, vivacemente decorata con marmi policromi, fu riedificata in seguito ad un crollo avvenuto nel 1861.

In origine le basiliche di Amalfi erano due, entrambe a tre navate ed utilizzate contemporaneamente secondo il sistema paleocristiano di basilica doppia.  Dopo diversi rifacimenti si giunse ad abbattere il muro che separava le due basiliche e alla formazione di un’unica grande basilica a cinque navate, fino a giungere allo stato attuale.

La sua posizione, alla sommità di una ripida scalinata, conferisce al Duomo di Amalfi una nota caratteristica. Allo stato attuale l’interno è in stile barocco, con pianta a croce latina e tre navate, divise da pilastri rivestiti in marmo.

Dall’atrio del Duomo si accede all’elegante Chiostro del Paradiso in stile arabeggiante, e al Museo Diocesano allestito nella Cappella del Crocifisso, privata dal 1931 in cui è conservata la raccolta di marmi romani e medievali sistemati nel Museo Diocesano. Attraverso una scala si accede alla Cripta del Duomo, risalente al 1253 e rinnovata nel 1719, divisa in due navate e decorata con marmi e volte in stucco (reliquie di Sant'Andrea + statue).

 

Tutto il complesso architettonico è sicuramente uno dei principali esempi di romanico del Sud Italia.

 

Adiacente alla Piazza del Duomo si trova una piazza intitolata a Flavio Gioia, che, secondo la tradizione, è stato l’inventore o perfezionatore della bussola, a cui è dedicato l’omonimo monumento. 

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ATRANI

Atrani si estende lungo la valle del fiume Dragone, così detto perché la leggenda vuole che ivi si nascondesse un terribile drago che sputava fuoco.

Per l’ incantevole bellezza dei vicoletti, degli archi, dei cortili, delle piazzette, delle caratteristiche “scalinatelle”, delle abitazioni, poste l’una sull’altra e per l’atmosfera suggestiva, Atrani è stato più volte adoperato come set cinematografico per film e spot pubblicitari entrando a far parte dei borghi più belli d’Italia. Atrani è l'unico paese della Costiera a conservare intatto il suo antico carattere di piccolo borgo di pescatori. 

 

Vero e proprio centro vitale del paesino, è la piazza, luogo di incontri e di intrattenimenti: ai tavolini dei bar italiani e turisti di ogni parte del mondo, confrontano le proprie opinioni, imparano a conoscersi. 

 

Non si conosce l’origine esatta del nome Atrani: secondo il Camera deriverebbe dal latino Ater, Atra, Atrum = oscuro, tetro, perché racchiuso tra due monti; secondo il Della Corte deriverebbe dal Praedium della Gens di atria = Possedimento degli abitanti di Atria; secondo altri autori deriverebbe da Atranes = Insediamento greco. 

 

 

Le origini di Atrani sono ancora oggi sconosciute.

Ricerche archeologiche hanno stabilito che nel I sec. d.C. lungo la Costa d’Amalfi esistevano delle ville romane, le quali furono, però, coperte dal materiale che, eruttato dal Vesuvio nel 79 d.C., si era depositato sui monti circostanti e da lì, in seguito, era franato a valle.

 

Nel V secolo d.C., a seguito delle invasioni barbariche, numerosi romani fuggiti dalle città si rifugiarono prima sui monti Lattari e successivamente lungo le coste, ove crearono degli insediamenti stabili.

La prima prova documentata dell’esistenza di Atrani è rappresentata da una lettera del Papa Gregorio Magno al Vescovo Pimenio datata 596 d.C. .

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