STABIAE - cenni storici
Stabiae sorgeva nei pressi della moderna Castellammare di Stabia, nella zona denominata Varano. Le sue origini risalgono al VII sec a. C., la scoperta di una necropoli risalente a quell'epoca in località Madonna delle Grazie testimonia, difatti, la presenza in quell'area di un insediamento preurbano situato sulla via piedemontana per Nuceria. A partire dalla metà del V sec. a. C. Stabiae si configura come centro sannitico, ma scarse sono le notizie fino al III sec. a. C. quando durante la seconda guerra punica, come ricorda Silio Italico, ebbe un ruolo a favore di Roma fornendo contingenti militari. Nell'89 a. C. fu conquistata e rasa al suolo da Silla, il suo territorio divenne con molte probabilità dipendente da Nuceria e rinacque come luogo di villeggiatura.
La campagna di scavi iniziò nel 1749, quando Carlo di Borbone incaricò Rocco Gioacchino d'Alcubierre di esplorare la zona. Dopo una decina di anni di interruzione, per dirottare operai e risorse verso Pompei ed Ercolano, gli scavi ripresero e molti degli oggetti e dipinti rinvenuti arricchirono le collezioni reali.
L'insediamento comprendeva numerose ville residenziali, come Villa San Marco costruita durante l'età augustea, circa 11.000 m² di estensionedi cui 6000 portati alla luce, che godeva di ambienti panoramici, giardini e piscina. La Villa di Arianna, il cui nome deriva da un dipinto ritrovato nel triclinio raffiguranteArianna abbandonata da Teseo a Nasso, fuscavata tra il 1757 ed il 1762 sotto la direzione di Karl Weber,ricopriva una zona di circa 11.000m2 di cui solo 2500 scavati. Ha una planimetria articolata frutto di continui ampliamenti e presenta numerosi ambienti, aperti e chiusi, tra cui un quartiere termale, giardini, ambienti di servizio e addirittura una stalla e una pescheria. E' collegata tramite uno strettissimo vicus ad un'altra struttura denominata secondo complesso.
Certa è l'esistenza di altre ville come quella denominata del Pastore, di Anteros ed Heraclo, e del Petraro, ancora parzialmente o completamente interrate.
Fino al 1950, quando cominciò uno scavo ordinato e sistematico sotto la direzione di Libero d'Orsi, Stabiae fu interessata solo da ritrovamenti sporadici. Le ville costiere panoramiche erano collegate alla costa tramite ripide rampe e gradini, di cui si sono ritrovati alcuni resti, e al momento dell'eruzione erano interessate da lavori di ristrutturazione, probabilmente sempre a causa dei danni provocati dal violento terremoto del 62 d. C.
ANTIQUARIUM STABIAE
Chiuso dalla fine degli anni '90, ancora in attesa di una sede definitiva, fu inaugurato nel 1958 nei locali della scuola media statale Stabiae, da un'idea del preside Libero d'Orsi, appassionato di archeologia. Nel 1950 erano ricominciati gli scavi della città di Stabiae e l'antiquarium arrivò a raccogliere circa 8000 reperti. Undici sale contenenti diversi affreschi, vasi, lapidi, statue e vari oggetti provenienti sopratutto dalle ville d'otium dell'ager stabiano.